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Blockchain Applicata alle SOA

Le SOA di Unionsoa ritengono che questo periodo di grande emergenza sia un momento in cui non si può non cogliere l’opportunità ed il grande bisogno di mettere in campo tutte le innovazioni digitali e tecnologiche possibili per far fare un grande balzo in avanti, in questo settore, all’evoluzione del Paese.

Per questo motivo abbiamo attivato, con la collaborazione di IBM, un progetto per passare da una qualificazione analogica a quella digitale attraverso la blockchain in grado di rendere l’attuale rapporto ANAC >SOA >IMPRESA ancora più sicuro e trasparente.

Il progetto, già in avanzata fase di realizzazione, consente di semplificare tutto l’iter di qualificazione garantendo maggior controllo e trasparenza, rendendo ancora più sicuro ed esclusivo il rapporto Impresa - SOA – ANAC e anticipando la creazione del Fascicolo Virtuale   larga parte delle modifiche già previste nelle bozze ora disponibili del Regolamento di attuazione del Codice degli Appalti Pubblici.

La Blockchain UNIONSOA nasce con l’idea di dare un contributo per semplificare l’iter amministrativo della qualificazione e si caratterizza per la possibilità, attraverso l’apertura di più nodi, di essere utilizzato in modo sicuro ed economico anche da altri stakeholder - operanti nel comparto dei lavori pubblici. Il progetto, inoltre, è concepito in linea con l’Art. 36 (misure di semplificazione amministrativa per l’innovazione) contenuto nel DL Semplificazione 2020 che suggerisce l’impiego di tecnologie emergenti ad alto valore, auspicandone la sperimentazione.

L’intervento che le SOA di UNIONSOA stanno attuando per l’iter di attestazione dà un notevole contributo alla trasparenza mantenendo altissimi standard di tracciabilità e sicurezza. Questo progetto può arrivare a portare la digitalizzare in un comparto, quello dei lavori pubblici, dove operano circa 26.000 imprese in possesso di attestazione snellendo al massimo tutto il procedimento.

In questo momento riteniamo doveroso e utile mettere a disposizione del Governo un percorso rivoluzionario per raggiungere insieme gli obiettivi di sburocratizzazione, semplificazione e trasparenza che sono principi cardine nel settore degli appalti.
Una grande garanzia di rapido e puntuale raggiungimento degli obiettivi è sicuramente anche dato dall’avere scelto un partner quale IBM.

Questo progetto permetterà di dare certezze all’iter di qualificazione come la creazione di un dossier, nel quale sono contenuti documenti con inconfutabile prova di originalità, certezza di data e di provenienza dello stesso con individuazione dei soggetti che hanno partecipato alla creazione del fascicolo virtuale, dando evidenza certa delle modalità di gestione della documentazione memorizzandone su blockchain ogni passaggio e rendendo ancor più efficace la vigilanza dell’ANAC.

Gli attori autorizzati potranno accedere al fascicolo e conoscere il suo evolversi nel tempo senza alcuna interazione con soggetti terzi.

Attraverso la creazione di questa Blockchain potrebbe essere possibile collegare molti soggetti sino ad avere a disposizione un dossier completo di tutto l’iter che vede coinvolto il comparto degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture rendendo trasparente e consultabile numerosi dati storici in grado di ripercorrere tutto l’iter degli appalti dalla qualificazione al collaudo delle opere, alla consegna delle forniture e al benestare dei servizi.

Breve presentazione del progetto

Per spiegare in modo semplice ed efficace il funzionamento della tecnologia blockchain è necessario illustrare alcune informazioni circa il suo utilizzo. Questa presentazione verrà suddivisa in due parti: la prima più generica, con l’obiettivo di dare un’infarinatura generale, e la seconda, più incentrata sulla normativa e, per certi versi, maggiormente tecnica.

Il primo elemento tecnico utile è il Peer-to-peer (P2P), ovvero rete paritaria/paritetica. Di norma, nelle telecomunicazioni è presente un modello di architettura logica di rete informatica in cui i nodi sono gerarchizzati: è presente un server, in cui sono contenute le informazioni, a cui sono subordinati i client, che devono interagire con il server.

Il P2P della tecnologia BC ribalta questa concezione, in quanto i nodi della rete sono equivalenti o “paritari”, potendo fungere al contempo da client e server verso gli altri nodi.

In parole povere, la blockchain è un meccanismo di registrazione dati che semplifica e rende più sicuro per le aziende che la adottano lavorare insieme su Internet. Nello specifico, permette l’archiviazione di informazioni in modo permanente su una rete di personal computer. Per l’appunto, si parla di rete, non di singolo server.

La blockchain è una fonte affidabile di informazioni dal momento che gli utenti possono sì visualizzare o aggiungere informazioni, ma non è loro consentito alterare o eliminare le informazioni che sono già presenti.

Per tali ragioni, perdere informazioni è impossibile. Anche se un blocco venisse attaccato o cadesse, tutti gli altri nella catena manterrebbero le informazioni contenute nel blocco “perso”. È l’intera rete a “prendersi cura” del sistema: per questo ingannare il sistema contraffacendo documenti o transazioni è impossibile.

In generale, l’impiego della tecnologia blockchain può essere vantaggioso per tutte le imprese e tutti gli Enti Pubblici guidati da processi, in particolar modo per quelli che si affidano a organizzazioni e/o intermediari partner per agire con successo.
Basti pensare che quasi tutto ciò che esiste oggi sulla carta può essere memorizzato su un ledger distribuito, caratteristica chiave della tecnologia blockchain. Volendo proporre un parallelismo, se Internet rende possibile la connessione tra persone, cose e informazioni, la blockchain collega le transazioni. In sintesi, utilizzare la tecnologia blockchain offre almeno sei benefici:

  1. Fornisce informazioni attendibili, elimina la necessità di intermediari;
  2. accorcia le tempistiche delle transazioni non affidandosi agli intermediari e al loro orario di lavoro;
  3. fornisce trasparenza dal momento che il ledger distribuito condiviso non può essere modificato, eliminando il rischio di frode e immettendo capitale fiduciario;
  4. è sicura perché la natura distribuita e crittografata della blockchain rende impossibile l’hacking;
  5. resilienza, dovuta al fatto che se un blocco fallisce, le informazioni non vengono perse poiché tutti gli altri membri della catena ne detengono una copia;
  6. automatizzazione, difatti la tecnologia programmabile consente di attivare automaticamente azioni, eventi e pagamenti una volta soddisfatte determinate condizioni. Per dirla con un tecnicismo, questi sono gli smart contracts.

Con l’utilizzo della Blockchain quasi tutto ciò che esiste oggi sulla carta può essere memorizzato su un ledger distribuito”. In altre parole, dematerializzazione e conseguente digitalizzazione: la conversione di documenti cartacei in digitali ha interessato innumerevoli settori di business in questi anni, basti pensare alla ristorazione, allo shopping, all’organizzazione interna delle aziende, di parte della Pubblica Amministrazione e si potrebbe ancora proseguire. Rispetto ad altri contesti, quello italiano è indubbiamente indietro per una serie di motivazioni la cui spiegazione può essere ricercata nel digital divide, ossia nella disuguaglianza, soprattutto dal punto di vista dei benefici, tra chi ha la possibilità di accedere ai servizi internet e chi no. A testimonianza di ciò, i dati pubblicati all’interno del rapporto Desi (Digital Economy and Society Index) sulla competitività digitale in Europa, restituiscono una figura piuttosto chiara che vede l’Italia occupare il 24esimo posto in classifica su 28 Stati Membri. La classifica è stata stilata sulla base di cinque criteri valutativi: la qualità e la diffusione della rete a banda larga, o connettività; la diffusione e il grado di competenze digitali, ovvero il capitale umano; l’utilizzo dei servizi Internet da parte dei cittadini; l’integrazione delle tecnologie digitali nelle aziende; e la disponibilità di servizi pubblici digitali.

Solo il 44% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, mentre la media europea è intorno al 57%. La prima voce della classifica rappresenta un punto critico per l’Italia, molto arretrata dal punto di vista delle infrastrutture: banda larga a parte, ci sono ancora porzioni della penisola in cui gli abitanti non sono dotati di una connessione internet.
Sempre nel confronto con altri stati, anche le risposte date per contrastare la situazione di caos generale scaturita dall’emergenza del Covid hanno dimostrato l’arretratezza del nostro paese sia nello smart-working, sia per l’istruzione a distanza nelle scuole e università, sia per l’accesso a vari servizi pubblici.

Il Decreto Semplificazioni, però, può essere inteso come un tentativo di invertire la rotta: una delle motivazioni ontologiche del decreto è proprio quello di semplificare e sburocratizzare le Pubbliche Amministrazioni attraverso dematerializzazione e digitalizzazione.

Se questa rivoluzione venisse portata a termine, i benefici sarebbero molteplici: primo tra tutti, quello operativo, in quanto la riorganizzazione dei processi interni della PA e delle Imprese migliorerebbe l’efficienza dell’intera macchina pubblica, a vantaggio sia del cittadino sia di tutto il Paese.

Un ulteriore beneficio, quasi conseguente a quello appena descritto, è di natura economica: una Pubblica Amministrazione più efficiente è, anche e soprattutto, una Pubblica Amministrazione che costa di meno. In tal senso, digitalizzare è auspicabile anche in ottica di spending review, in quanto permetterebbe di migliorare i conti attraverso gli investimenti e non attraverso una riduzione di spesa verticale.

In sintesi, digitalizzare la Pubblica Amministrazione, ma non solo, significa produrre di più (e meglio) con meno input.
Se traslassimo queste considerazioni nel settore degli appalti con i benefici apportati dalla tecnologia blockchain, potrebbero aprirsi innanzi a noi degli scenari interessanti. Tuttavia è impossibile parlare di appalti senza partire dalle SOA, essendo quegli organismi che permettono agli O.E. di entrare nel mondo degli appalti pubblici.

Il Progetto SOAblockchain

Soggetti coinvolti:

  • SOA (Società organismi di attestazione)
  • IBM Italia S.p.A.

Modalità di lavoro:

  • Solo riunioni virtuali

Tempi del progetto:

  • Riunione start up Unionsoa-IBM -> 21 dicembre 2019
  • Invio Lettera di richiesta di offerta -> 28 febbraio 2020
  • Negoziazione -> marzo- maggio 2020
  • Stipula contratto -> giugno 2020

Presentazione Ufficiale progetto SOAblockchain

  • Convegno Politecnico di Milano 8 luglio 2020 «La transizione digitale per gli appalti- BIM e Blockchain per un efficientamento nel settore costruzioni»

La SOA – nei confronti dell’ANAC - deve dare atto di aver predisposto sistemi adatti ad assicurare

  • la provenienza dei documenti riguardanti l’impresa;
  • la registrazione dei documenti ricevuti;
  • la tracciabilità delle richieste di verifica e acquisizione dei relativi riscontri.

Il Fascicolo di attestazione deve essere archiviato in forma cartacea e/o elettronica sulla base di quanto indicato nel Codice dell’Amministrazione digitale (D.lgs. 82/2005 e s.m.m.);

  • Mettere in atto misure per garantire l’integrità, la disponibilità e la riservatezza del fascicolo, munito di codice identificativo per favorirne il ritrovamento e la consultazione;
    Sistemi di sicurezza per conservazione e custodia dei documenti;
  • Possibilità di accesso solo per i soggetti autorizzati;
  • Conservare documenti e atti necessari per il rilascio dell’Attestazione per 10 anni, anche dopo la cessazione di validità dell’attestazione.

L’output di questo processo è un Fascicolo Virtuale, contenente tutte le informazioni rilevanti di una data impresa, fruibile dall’Anac e dall’operatore economico. Questo cambiamento permetterebbe l’applicazione del principio “once only”: quante volte i soggetti coinvolti, anche non in questo specifico ambito, si trovano a chiedere e richiedere documenti per ottenere informazioni che, magari, sono state richieste in un passato recente? Oppure, se la validità di un documento venisse meno, ma anche più genericamente se un qualunque dato relativo a un’impresa cambiasse, per riaggiornare la documentazione propria dell’impresa bisognerebbe, di fatto, ripercorrere una strada già battuta. E questo si traduce in costi e tempistiche maggiori.

Il fascicolo virtuale pensato in questo modo, invece, conservando tutte le informazioni ed essendo accessibile alle parti interessate, consentirebbe un risparmio stimato di 5 miliardi annui dal 2017 ad oggi.

E quindi, quello che prima poteva essere considerato come un vincolo, potrebbe diventare non solo un punto di forza, ma anche di partenza, attraverso:

  • Tracciatura trasparente, consente l’immediatezza nel recupero di informazioni e la certezza della loro non modificabilità;
  • Facoltà di estendere i nodi della BC a stakeholder interessati, le Soa vestirebbero così la veste di soggetti agili nella qualificazione e traino proattivo nella digitalizzazione;
  • Legge semplificazioni, velocità e sburocratizzazione negli appalti pubblici

Come anticipato nelle righe precedenti, uno dei principali benefici derivanti dall’utilizzo della Blockchain è la possibilità di estenderla a una pluralità di stakeholders attraverso l’integrazione di nodi, come:

  • ulteriori SOA attraverso la digitalizzazione di tutti i documenti necessari per l’attestazione utilizzabile dall’ANAC nonché da parte di tutte le imprese costruttrici consentirebbe la creazione «a costo zero» di una banca dati digitale;
  • soggetti  pubblici attualmente compulsati nel corso del processo di qualificazione e che, grazie alle caratteristiche peculiari della tecnologia blockchain, potrebbero permettere l’accesso alle proprie banche dati alle SOA con evidenti risparmi economici e temporali per la pubblica amministrazione.
  • stakeholders partecipanti a vario titolo nel processo di appalto (ANAC, Enti, P.A.) con possibilità di inserire su blockchain dell’intera filiera dei lavori pubblici, dalla progettazione dei lavori fino all’esecuzione con chiarezza di ruoli e responsabilità, riducendo, o comunque controllando, l’introduzione di varianti in corso d’opera.

Sul punto, anche la Commissione Europea è favorevole:
Blockchain technology permits both new public service delivery and interaction models, as it can create data consistency within an ecosystem of organisations and actors, beyond the traditional public organisational boundaries. Blockchain provides a way to comply with the Once-Only Principle (OOP). By removing the need for the endless copying of data and artificially connecting different back office systems, it can help span organisational IT silos in the public sector. (…)”.

La tecnologia blockchain incrementa la possibilità di fornire, con modalità innovative, sia la fornitura di servizi pubblici, sia nuove modalità di interazione in quanto può assicurare la coerenza di dati (uguaglianza tra dati conservati e distribuiti in più spazi) all’interno di un ecosistema costituito da più organizzazioni e attori che va al di là delle canoniche modalità di contatto tra gli attori coinvolti in questione. La blockchain permette l’applicazione del principio “once-only” attraverso la rimozione del bisogno di copiare e richiedere dati che gono già presenti tra sistemi connessi tra loro”.

Le due importanti novità che verrebbero introdotte con l’applicazione di questa tecnologia sono la notarizzazione e la notifica.

  • Notarizzazione: “garantire” l’integrità del’asset (inteso come singolo documento oppure pratica oppure dossier) attraverso la memorizzazione delle informazioni caratterizzanti (hash e metadati) sulla Blockchain. La sua esistenza sarà nota solo a tutti quelli che saranno autorizzati ad accedere alla BC;
  • Notifica: l’asset nel suo utilizzo entra in flussi di processo e in cases che possono essere interni (e verranno gestiti dalla soluzione nella sua componente BAW, la vedremo in seguito) ed esterni e verranno notificati alla Blockchain.

La Commissione Europea, anche in questo caso, è favorevole:

Thanks to a combination of technological advances , including the increasing sophistication of smartphones, advances in cryptography and the advent of the Blockchain, it is now possible to build new identity frameworks based on concept of decentralised identities- potentially including an interesting subset of decentralised identity- known as self – sovereign identity (SSI)”.

Grazie alla possibilità di combinare le funzionalità di tecnologie avanzate, inclusi gli smartphone, i progressi nella crittografia e l’avvento della blockchain, è ora possibile sviluppare un nuovo framework basato sul concetto di identità decentralizzata, che potenzialmente può includere un altro sottoinsieme della stessa, chiamata identità sovrana (SSI)”.

Il Fascicolo virtuale nel dettaglio

La sicurezza delle informazioni, acquisite dalle SOA aderenti al progetto SOABlockchain in sede di attestazione, e dell’archivio digitale che si costituisce, consente la creazione di un sistema documentale sicuro e «sostenibile».

La consultazione del Fascicolo virtuale (asset) consente una:

  • Prova di esistenza del documento/pratica/dossier
  • Prova di originalità (il documento non è stato alterato);
  • Prova di provenienza (chi ha creato il documento e quando, chi lo ha variato, quando e come nel suo ciclo di vita);

Una volta notarizzato, infatti, l’asset può essere variato e/o eliminato, ma di tutto ciò si dovrà tener traccia con transazioni sulla Blockchain.

I Benefici della SOABlockchain riassunti in 5 punti.

  1. SEMPLIFICAZIONE -> Con la costituzione del fascicolo virtuale, unitamente alla garanzia della notarizzazione e notificazione, l’Operatore economico può fornire i dati una volta sola (once only) in modalità completamente digitalizzata e consultarli in ogni momento, mentre l’ANAC in caso di verifica può acquisire direttamente la documentazione necessaria dal sistema di Blockchain, essendo certa della loro provenienza.
  2. SBUROCRATIZZAZIONE ->. Ove la verifica periodica di mantenimento dei requisiti di carattere generale ex art. 80 D.Lgs. 50/2016 venisse affidata alle SOA e alle stesse fosse permesso di accedere alle banche dati nazionali, gli Enti pubblici interessati potrebbero acquisire direttamente la documentazione necessaria in fase di gara mediante il sistema di Blockchain, essendo certa della loro provenienza.
  3. SOSTENIBILITA’ -> Si elimina la produzione di carta e la relativa trasmissione di documenti cartacei, in una logica più sostenibile e green, evitando la duplicazione di ulteriori passaggi documentali.
  4. SUPERAMENTO DIFFIDENZA -> La garanzia del sistema Blockchain attuato da UnionSoa consente di superare gli scetticismi culturali degli stakeholder verso un approccio lavorativo completamente digitalizzato
  5. STRATEGIA -> Il progetto realizzato oltre a consentire la digitalizzazione della fase di attestazione da parte delle SOA si pone in una logica sistemica, come punto di partenza per procedere ad una totale rivisitazione in ottica digitale dei processi del comparto degli appalti pubblici.

In conclusione, sebbene la tecnologia BC sia già parzialmente riconosciuta dal punto di vista normativo, è stata presentata una bozza di nuovo regolamento per il settore delle SOA. A seguire i contenuti normativi più salienti:

Art. 22) Requisiti tecnici e di affidabilità delle SOA.
Le SOA dispongono di sistemi informatizzati per la raccolta, archiviazione e messa a disposizione dei dati e dei documenti comprovanti il possesso dei requisiti di autorizzazione e dei requisiti di qualificazione delle imprese attestate denominati, rispettivamente, fascicolo virtuale della SOA e fascicolo virtuale dell’impresa…

Art. 36) Acquisizione, archiviazione e accessibilità della documentazione utilizzata dall’impresa ai fini del conseguimento dell’attestazione.

Il contratto sottoscritto dall’impresa, le dichiarazioni sostitutive di cui al comma 2, e i documenti di cui al comma 3, sono acquisiti dalla SOA con modalità che ne consentono la catalogazione e l’archiviazione in formato digitale e sono inseriti a cura della SOA medesima nel fascicolo virtuale dell’impresa nel rispetto della disciplina di cui al regolamento UE n. 2016/679

Il fascicolo virtuale è reso accessibile all’ANAC e all’impresa attestata per un periodo pari a dieci anni.

Art. 37) Istruttoria di qualificazione
Omissis….In particolare, la SOA accerta il possesso dei requisiti di cui all’articolo 80 del codice, la veridicità delle dichiarazioni sostitutive rese ai sensi dell’articolo 36, comma .2, l’autenticità e veridicità dei documenti e delle certificazioni di cui all’articolo 36, comma 3, mediante accesso diretto alle banche dati disponibili ovvero mediante richiesta diretta al soggetto emittente. Omissis…Le verifiche effettuate e il loro esito sono inseriti nel fascicolo virtuale dell’impresa.

La parte superiore della grafica può essere assimilata al processo di qualificazione di tipo analogico, ma con l’integrazione della tecnologia BC, del Middleware, ossia una serie di software che permettono l’interazione tra programmi con linguaggi diversi, la BAW, il programma creato da IBM per interagire con la tecnologia BC, la qualificazione diventerebbe digitale con possibilità di avere un fascicolo virtuale per tutto il processo dalla qualificazione al collaudo dell’opera.